Bosnia, la memoria tradita nella Disneyland serba

Avvenire, 16 dicembre 2022

Visegrad (Bosnia Erzegovina)
Ormai sono rimaste soltanto le acque del fiume a ricordarci quello che c’era prima. La Drina continua a scorrere incessante, maestosa, accarezzando la città di Visegrad e quel confine naturale tra oriente e occidente in cui musulmani, ebrei e cristiani convissero per oltre quattro secoli, prima che la sua fisionomia venisse cambiata per sempre. Un lungo processo di rimozione ha impedito di fare i conti con la tragica memoria del conflitto bosniaco e sta cercando di riscrivere il passato di queste terre. Il ponte in pietra a undici arcate che il visir ottomano Mehmed Paşa Sokolovic fece costruire ai piedi della città nel 1571, per collegare le due sponde del fiume, si staglia sul paesaggio circostante come un disegno divino. Non a caso Ivo Andric lo definì “un dono di Dio” ed eresse intorno ad esso un monumento letterario che gli sarebbe valso il premio Nobel. Ma esattamente trent’anni fa, agli albori delle guerre balcaniche, proprio da lì le milizie serbo-bosniache gettarono centinaia di cadaveri di musulmani, trasfigurando quel meraviglioso ponte ottomano in un tragico simbolo della pulizia etnica. Continua a leggere “Bosnia, la memoria tradita nella Disneyland serba”

Hemon: “Dal dolore all’arte: i talenti di Sarajevo”

Avvenire, 4 settembre 2022

“Non ho nostalgia del passato perché il presente mi tiene troppo occupato. Ma la nostalgia mi interessa molto come forma di narrazione. La considero innanzitutto una forma di utopia retroattiva, un metodo psicologico con il quale molte persone affrontano i traumi costruendosi un passato ideale, del tutto privo di dolore e sofferenza”. Aleksandar Hemon è lo scrittore che ha vissuto due vite. La prima si è conclusa nel 1992, quando all’età di 28 anni lasciò la sua città natale, Sarajevo, per andare a studiare a Chicago. Di lì a poco iniziò l’assedio e per anni gli fu impossibile tornare nella sua città assediata. I suoi antenati erano arrivati in Bosnia dalla Galizia – l’attuale Ucraina occidentale – prima della Grande guerra, quando entrambi quei luoghi facevano parte dell’impero austro-ungarico. Giunto negli Stati Uniti Hemon ha saputo tematizzare la complessità del suo background etnico attraverso una personalissima lingua letteraria, trasformando le sue radici e la sua condizione di perenne straniero in un’inesauribile fonte d’ispirazione. Continua a leggere “Hemon: “Dal dolore all’arte: i talenti di Sarajevo””

Bosnia, i separatisti serbi tifano Putin

Avvenire, 22 maggio 2022
da Visegrád (Bosnia Erzegovina)

I muri di Visegrád annunciano tempesta. L’ennesima provocazione è apparsa qualche settimana fa, all’ingresso della cittadina bosniaca vicina al confine con la Serbia che ha la triste reputazione di essere al secondo posto, dopo Srebrenica, per la massiccia opera di pulizia etnica compiuta esattamente trent’anni fa. Una grande “Z” bianca dipinta sul muro di una delle strade principali plaude all’attacco russo in Ucraina, accanto ai simboli barrati della Nato e dell’UE. Dalla parte opposta del fiume spiccano invece i murales dell’esercito serbo-bosniaco che nei primi anni ‘90 massacrò la popolazione civile a maggioranza musulmana. Ovunque sventolano bandiere serbe, dei colori della Bosnia neanche l’ombra. Per le strade della città si ha l’impressione che la retorica nazionalista di Milorad Dodik, leader indiscusso della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba del Paese, sia ampiamente condivisa. Continua a leggere “Bosnia, i separatisti serbi tifano Putin”

La guerra in Ucraina rischia di riaccendere il caos nei Balcani?

Avvenire, 13 marzo 2022

L’attacco russo all’Ucraina rischia di far scoppiare nuovamente il caos nei Balcani occidentali, innescando nuove tensioni in Serbia, in Kosovo e in Bosnia. A preoccupare i servizi di intelligence europei e statunitensi è soprattutto la Serbia, che ha storici legami culturali ed economici con la Russia, dalla quale dipende totalmente per il proprio approvvigionamento energetico. Ma soprattutto, Belgrado vede in Mosca un alleato politico capace di impedire che il Kosovo diventi membro dell’Onu avvalendosi del suo potere di veto in seno al Consiglio di sicurezza. E proprio in sede Onu non è passata inosservata la reazione del presidente serbo Aleksandar Vucic di fronte alla crisi ucraina. Continua a leggere “La guerra in Ucraina rischia di riaccendere il caos nei Balcani?”

Sarajevo rischia di riaprire le ferite. Il separatista serbo Dodik alza il tiro

Avvenire, 28 novembre 2021

A Sarajevo hanno cominciato a chiamarla la sindrome del “giorno della marmotta”, in cui tutto si ripresenta esattamente come prima: si organizzano negoziati, si firmano accordi, si tengono elezioni e si creano nuove istituzioni ma poi tutto viene rimesso in discussione. Stavolta però l’allarme lanciato alcune settimane fa dall’Alto Rappresentante per la Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt, ha risvegliato fantasmi che si credevano ormai consegnati alla storia. Continua a leggere “Sarajevo rischia di riaprire le ferite. Il separatista serbo Dodik alza il tiro”

Bosnia, la condanna definitiva a Mladic chiude i conti con la guerra

Avvenire, 9 giugno 2021

Nessun colpo di scena, ieri all’Aja, dove il processo di appello all’ex generale serbo-bosniaco Ratko Mladic si è concluso con la conferma definitiva della condanna all’ergastolo per il “boia dei Balcani”. A oltre un quarto di secolo dalla fine della guerra di Bosnia, i giudici del Meccanismo residuale internazionale – l’organo che ha preso il posto del Tribunale penale per i crimini nell’ex Jugoslavia – hanno pronunciato la sentenza che chiude una volta per tutte i conti con la storia del più spaventoso conflitto europeo dai tempi della Seconda guerra mondiale. Continua a leggere “Bosnia, la condanna definitiva a Mladic chiude i conti con la guerra”

Jovan Divjak: eroe di guerra, costruttore di pace, uomo giusto

Avvenire, 9 aprile 2021

“Non chiamatemi generale, quelli sono tutti all’Aja”: l’umorismo, la modestia e la profonda umanità avevano reso il serbo Jovan Divjak un uomo popolarissimo nella sua Sarajevo, la città che aveva provato a difendere dal più lungo assedio del Novecento. Scomparso ieri all’età di 84 anni dopo una lunga malattia, Divjak è stato un soldato ma soprattutto un costruttore di pace. Continua a leggere “Jovan Divjak: eroe di guerra, costruttore di pace, uomo giusto”

A Mostar un voto per il futuro della Bosnia

Avvenire, 20 dicembre 2020

C’è voluta una sentenza storica della Corte europea dei diritti dell’uomo per riportare finalmente al voto la città di Mostar, dodici anni dopo le ultime elezioni amministrative svolte nel 2008. I giudici UE hanno stabilito che l’impossibilità di eleggere democraticamente i rappresentanti nelle istituzioni locali costituiva una violazione dei principi fondamentali dello stato di diritto e hanno costretto i due principali partiti nazionalisti – il bosgnacco Sda di Bakir Izetbgovic e il croato Hdz BiH guidato da Dragan Covic – a sbloccare l’impasse trovando un accordo favorito anche dalle pressioni della comunità internazionale. Continua a leggere “A Mostar un voto per il futuro della Bosnia”

Kjasif, testimone e vittima dei crimini serbi

Avvenire, 12 settembre 2020

“Temo che stiano venendo a prendere anche me. Eccoli, stanno arrivando, sento i loro passi. Temo che questa sia la mia ultima corrispondenza…”. Si conclude con queste poche righe strazianti l’ultimo manoscritto che il giornalista bosniaco Kjasif Smajlovic riuscì a trasmettere la mattina del 9 aprile 1992 alla redazione del quotidiano Oslobodenje dalla sua città, Zvornik, stretta sotto assedio dalle truppe irregolari serbe. Sembra di sentirli, i calci alla porta del suo ufficio, le grida e gli improperi, le inutili richieste d’aiuto e di pietà, a precedere i colpi, gli spari, il sangue. Sembra di rivedere al rallentatore gli ultimi e interminabili istanti di vita di un uomo che aveva deciso di non scappare di fronte alla violenta aggressione del suo paese. Avrebbe potuto andarsene, come avevano fatto molti altri. Ma scelse di restare. Fino all’ultimo rimase nel suo ufficio per inviare corrispondenze alla redazione di Sarajevo. Continua a leggere “Kjasif, testimone e vittima dei crimini serbi”