La svolta in Irlanda del Nord: più cattolici che protestanti

Avvenire, 23 settembre 2022

Per la prima volta nella sua storia l’Irlanda del Nord ha una popolazione a maggioranza cattolica. I dati del censimento generale svolto nel 2021 – resi pubblici ieri – affermano che il 45,7% degli abitanti è cattolico mentre il 43,48% è protestante e suggellano la graduale crescita del primo gruppo riscontrata nei decenni scorsi. L’Agenzia nazionale di Statistica e Ricerca ha certificato un rovesciamento della dinamica demografica che era nell’aria da tempo e che potrebbe cambiare per sempre il futuro politico della piccola provincia britannica. Continua a leggere “La svolta in Irlanda del Nord: più cattolici che protestanti”

Cento anni senza Michael Collins

Avvenire, 21 agosto 2022

L’imboscata avvenne nella tarda serata del 22 agosto 1922, nel cuore più profondo della contea di Cork, Irlanda meridionale. Il convoglio sul quale stava viaggiando il generale Michael Collins, comandante in capo dell’esercito irlandese, trovò la strada bloccata e fu costretto a fermarsi, diventando un facile bersaglio per i cecchini appostati sulle alture. Il silenzio che circondava la ripida gola di Béal na mBláth fu rotto all’improvviso da una pioggia di spari. Collins fu colpito più volte e morì quella notte stessa, assassinato – proprio come Gandhi – dal fuoco dei suoi connazionali, da uomini che fino a poco tempo prima l’avevano osannato come un leader e un eroe nazionale. Continua a leggere “Cento anni senza Michael Collins”

Dublino, l’archivio rinato 100 anni dopo

Avvenire, 12 luglio 2022

Prima che fosse divorato dalle fiamme in una mattina d’inizio estate di cento anni fa, il Public Record Office di Dublino era uno degli archivi più ricchi e importanti d’Europa. La sua distruzione fu uno dei momenti cruciali della guerra civile che scoppiò dopo la divisione dell’Irlanda imposta da Londra nel 1922. Bastarono poche ore per ridurre in cenere secoli di storia. I ribelli irlandesi contrari alla creazione dell’Irlanda del Nord si erano asserragliati all’interno delle Four Courts, l’imponente edificio neoclassico affacciato sul fiume Liffey che ospita la suprema corte di giustizia della capitale. Dopo giorni d’assedio da parte delle truppe governative una violenta esplosione squassò i cieli di Dublino e distrusse l’ala del palazzo che conteneva l’archivio di Stato. Lo scrittore Ernie O’Malley, che combatté a fianco dei ribelli, raccontò: “una densa nuvola di fumo si sollevò intorno agli edifici e poi si allontanò lentamente. Svolazzanti su e giù contro la massa nera c’erano fogli di carta bianca; sembravano uccelli sospesi nell’aria”. Continua a leggere “Dublino, l’archivio rinato 100 anni dopo”

Da Bobby a Michelle. Rivincita a Belfast

il Venerdì di Repubblica, 29 aprile 2022

Quella domanda era destinata a cambiare la storia. “Qualcuno, qui, avrebbe qualcosa da obiettare se prendessimo il potere in Irlanda con la scheda elettorale in una mano e la mitragliatrice nell’altra?” Danny Morrison, figura-chiave della comunicazione dell’IRA negli anni del conflitto, la rivolse all’assemblea del partito repubblicano indipendentista Sinn Féin nell’ottobre del 1981. Sei mesi prima, un prigioniero politico di nome Bobby Sands era stato eletto al parlamento di Westminster durante lo sciopero della fame in carcere che l’avrebbe condotto alla morte. Oltre trentamila voti suggellarono il suo sacrificio e convinsero il movimento repubblicano irlandese che la guerra si poteva vincere anche con le armi della democrazia. Di quella memorabile campagna elettorale Morrison fu il portavoce e l’alter ego di Sands, che era in fin di vita e non poteva muoversi dalla sua cella. Continua a leggere “Da Bobby a Michelle. Rivincita a Belfast”

Vi insegno io il gaelico per vivere in santa pace

Il venerdì di Repubblica, 4 febbraio 2022

da Belfast
Quello di Linda Ervine era un sogno talmente velleitario da sembrare quasi folle: trasformare la lingua irlandese in un ponte culturale facendola rivivere nel cuore della roccaforte unionista protestante di East Belfast. Un’utopia all’apparenza irrealizzabile, considerando che l’antico idioma dell’isola è un forte elemento identitario associato da sempre all’altra parte della barricata, ovvero agli indipendentisti cattolici che sognano la riunificazione dell’Irlanda. “All’inizio molti abitanti del quartiere mi presero per pazza, ho ricevuto offese, minacce e intimidazioni – ci racconta -. Persino alcuni amici smisero di rivolgermi la parola”. Ma niente avrebbe fermato questa donna gentile e determinata che in pochi anni è riuscita a rovesciare gli stereotipi e a far venir meno, poco alla volta, molti equivoci che ruotano attorno alla lingua irlandese. Fino a trasformarla in un’opportunità di riconciliazione tra due comunità divise da lungo tempo. Continua a leggere “Vi insegno io il gaelico per vivere in santa pace”

Nord Irlanda: “la polizia fu complice dei killer lealisti”

Avvenire, 9 febbraio 2022

La polizia dell’Irlanda del Nord fu complice degli squadroni della morte lealisti protestanti nell’ultima fase del conflitto anglo-irlandese. Ad affermarlo è il rapporto che il Police Ombudsman, il Difensore Civico della polizia nordirlandese, Marie Anderson ha reso noto ieri, dimostrando con prove schiaccianti l’esistenza di una prassi sistematica di collusione tra gli agenti e i gruppi paramilitari lealisti. Continua a leggere “Nord Irlanda: “la polizia fu complice dei killer lealisti””

Era mio padre e lo uccisero nella “Domenica di sangue”

Avvenire, 20 gennaio 2022

L’infanzia di Tony Doherty finì all’improvviso esattamente cinquant’anni fa, in un giorno di festa che sfociò in uno dei più gravi massacri compiuti dall’esercito britannico in Irlanda del Nord. Domenica 30 gennaio 1972 migliaia di uomini, donne e bambini manifestarono pacificamente per le strade di Derry reclamando uguaglianza e pari dignità sul lavoro, il diritto alla casa e la fine del voto per censo, all’epoca ancora in vigore nella piccola provincia britannica. Ma l’imponente corteo partito dalle alture che dominano il centro cittadino non arrivò mai a destinazione. Quando i manifestanti raggiunsero il ghetto cattolico di Bogside un reggimento speciale di paracadutisti inglesi armato con mitragliatrici pesanti iniziò a sparare sulla folla. Tredici uomini rimasero uccisi e un altro – gravemente ferito – sarebbe morto alcuni mesi dopo. Tony Doherty, l’autore del toccante memoir Il piccolo di papà. Storia di un’infanzia nell’Irlanda del Bloody Sunday (Nutrimenti, traduzione di Maria Antonietta Binetti, pagg. 160, 17 euro), aveva appena nove anni quando il suo amatissimo padre entrò nell’elenco delle vittime di una strage che era destinata a far precipitare l’Irlanda in uno dei periodi più bui della sua storia recente. Continua a leggere “Era mio padre e lo uccisero nella “Domenica di sangue””

“Guerra, pace e Brexit” in uscita il 27 gennaio

Il mio nuovo libro arriva in libreria il 27 gennaio ed è già preordinabile qui

Un viaggio a ritroso nel lungo dopoguerra irlandese attraverso gli sguardi e le voci dei protagonisti del processo di pace, dei sopravvissuti e dei principali esponenti della politica e della cultura. Vent’anni di cronache e reportage, di rivelazioni e testimonianze. Un caleidoscopio di piccole e grandi storie utili a comprendere le ferite di un paese che resta ancora diviso e a rivelare il cuore di tenebra di una terra segnata dal sangue e dalla resistenza ma ricca di ideali e di utopie possibili. Con uno sguardo al futuro e a una riunificazione che appare sempre più vicina.

 

Una sola Irlanda dopo cent’anni in solitudine

Il venerdì di Repubblica, 31 dicembre 2021

Belfast, Falls road. Murale raffigurante Bobby Sands (foto di Riccardo Michelucci)

In questo 2021 che si conclude, l’Irlanda del Nord ha compiuto cent’anni ma a nessuno è venuto in mente di festeggiare. L’entrata in vigore della Brexit, poi, ha segnato inequivocabilmente la fine di un esperimento politico solcato da decenni di sangue e violenza. Mary Lou McDonald, presidente del Sinn Féin – ormai il principale partito in tutta l’isola – è stata piuttosto chiara in proposito: “La divisione dell’Irlanda è stata una catastrofe che ancora oggi divide il nostro popolo”. A imporla fu il governo britannico, per cercare di risolvere una volta per tutte la questione irlandese. Nel 1921 Londra tracciò i confini in modo del tutto arbitrario, mantenendo il controllo della zona industrializzata dell’isola e assicurando una maggioranza di due terzi ai protestanti. Ma invece di risolvere il problema lo incancrenì: lo stato dell’Irlanda del Nord degenerò subito nel caos e nella guerra, ritrovando la pace soltanto in tempi recenti, con l’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Continua a leggere “Una sola Irlanda dopo cent’anni in solitudine”