La svolta in Irlanda del Nord: più cattolici che protestanti

Avvenire, 23 settembre 2022

Per la prima volta nella sua storia l’Irlanda del Nord ha una popolazione a maggioranza cattolica. I dati del censimento generale svolto nel 2021 – resi pubblici ieri – affermano che il 45,7% degli abitanti è cattolico mentre il 43,48% è protestante e suggellano la graduale crescita del primo gruppo riscontrata nei decenni scorsi. L’Agenzia nazionale di Statistica e Ricerca ha certificato un rovesciamento della dinamica demografica che era nell’aria da tempo e che potrebbe cambiare per sempre il futuro politico della piccola provincia britannica. Continua a leggere “La svolta in Irlanda del Nord: più cattolici che protestanti”

Da Bobby a Michelle. Rivincita a Belfast

il Venerdì di Repubblica, 29 aprile 2022

Quella domanda era destinata a cambiare la storia. “Qualcuno, qui, avrebbe qualcosa da obiettare se prendessimo il potere in Irlanda con la scheda elettorale in una mano e la mitragliatrice nell’altra?” Danny Morrison, figura-chiave della comunicazione dell’IRA negli anni del conflitto, la rivolse all’assemblea del partito repubblicano indipendentista Sinn Féin nell’ottobre del 1981. Sei mesi prima, un prigioniero politico di nome Bobby Sands era stato eletto al parlamento di Westminster durante lo sciopero della fame in carcere che l’avrebbe condotto alla morte. Oltre trentamila voti suggellarono il suo sacrificio e convinsero il movimento repubblicano irlandese che la guerra si poteva vincere anche con le armi della democrazia. Di quella memorabile campagna elettorale Morrison fu il portavoce e l’alter ego di Sands, che era in fin di vita e non poteva muoversi dalla sua cella. Continua a leggere “Da Bobby a Michelle. Rivincita a Belfast”

Vi insegno io il gaelico per vivere in santa pace

Il venerdì di Repubblica, 4 febbraio 2022

da Belfast
Quello di Linda Ervine era un sogno talmente velleitario da sembrare quasi folle: trasformare la lingua irlandese in un ponte culturale facendola rivivere nel cuore della roccaforte unionista protestante di East Belfast. Un’utopia all’apparenza irrealizzabile, considerando che l’antico idioma dell’isola è un forte elemento identitario associato da sempre all’altra parte della barricata, ovvero agli indipendentisti cattolici che sognano la riunificazione dell’Irlanda. “All’inizio molti abitanti del quartiere mi presero per pazza, ho ricevuto offese, minacce e intimidazioni – ci racconta -. Persino alcuni amici smisero di rivolgermi la parola”. Ma niente avrebbe fermato questa donna gentile e determinata che in pochi anni è riuscita a rovesciare gli stereotipi e a far venir meno, poco alla volta, molti equivoci che ruotano attorno alla lingua irlandese. Fino a trasformarla in un’opportunità di riconciliazione tra due comunità divise da lungo tempo. Continua a leggere “Vi insegno io il gaelico per vivere in santa pace”

Nord Irlanda: “la polizia fu complice dei killer lealisti”

Avvenire, 9 febbraio 2022

La polizia dell’Irlanda del Nord fu complice degli squadroni della morte lealisti protestanti nell’ultima fase del conflitto anglo-irlandese. Ad affermarlo è il rapporto che il Police Ombudsman, il Difensore Civico della polizia nordirlandese, Marie Anderson ha reso noto ieri, dimostrando con prove schiaccianti l’esistenza di una prassi sistematica di collusione tra gli agenti e i gruppi paramilitari lealisti. Continua a leggere “Nord Irlanda: “la polizia fu complice dei killer lealisti””

Era mio padre e lo uccisero nella “Domenica di sangue”

Avvenire, 20 gennaio 2022

L’infanzia di Tony Doherty finì all’improvviso esattamente cinquant’anni fa, in un giorno di festa che sfociò in uno dei più gravi massacri compiuti dall’esercito britannico in Irlanda del Nord. Domenica 30 gennaio 1972 migliaia di uomini, donne e bambini manifestarono pacificamente per le strade di Derry reclamando uguaglianza e pari dignità sul lavoro, il diritto alla casa e la fine del voto per censo, all’epoca ancora in vigore nella piccola provincia britannica. Ma l’imponente corteo partito dalle alture che dominano il centro cittadino non arrivò mai a destinazione. Quando i manifestanti raggiunsero il ghetto cattolico di Bogside un reggimento speciale di paracadutisti inglesi armato con mitragliatrici pesanti iniziò a sparare sulla folla. Tredici uomini rimasero uccisi e un altro – gravemente ferito – sarebbe morto alcuni mesi dopo. Tony Doherty, l’autore del toccante memoir Il piccolo di papà. Storia di un’infanzia nell’Irlanda del Bloody Sunday (Nutrimenti, traduzione di Maria Antonietta Binetti, pagg. 160, 17 euro), aveva appena nove anni quando il suo amatissimo padre entrò nell’elenco delle vittime di una strage che era destinata a far precipitare l’Irlanda in uno dei periodi più bui della sua storia recente. Continua a leggere “Era mio padre e lo uccisero nella “Domenica di sangue””

“Guerra, pace e Brexit” in uscita il 27 gennaio

Il mio nuovo libro arriva in libreria il 27 gennaio ed è già preordinabile qui

Un viaggio a ritroso nel lungo dopoguerra irlandese attraverso gli sguardi e le voci dei protagonisti del processo di pace, dei sopravvissuti e dei principali esponenti della politica e della cultura. Vent’anni di cronache e reportage, di rivelazioni e testimonianze. Un caleidoscopio di piccole e grandi storie utili a comprendere le ferite di un paese che resta ancora diviso e a rivelare il cuore di tenebra di una terra segnata dal sangue e dalla resistenza ma ricca di ideali e di utopie possibili. Con uno sguardo al futuro e a una riunificazione che appare sempre più vicina.

 

Una sola Irlanda dopo cent’anni in solitudine

Il venerdì di Repubblica, 31 dicembre 2021

Belfast, Falls road. Murale raffigurante Bobby Sands (foto di Riccardo Michelucci)

In questo 2021 che si conclude, l’Irlanda del Nord ha compiuto cent’anni ma a nessuno è venuto in mente di festeggiare. L’entrata in vigore della Brexit, poi, ha segnato inequivocabilmente la fine di un esperimento politico solcato da decenni di sangue e violenza. Mary Lou McDonald, presidente del Sinn Féin – ormai il principale partito in tutta l’isola – è stata piuttosto chiara in proposito: “La divisione dell’Irlanda è stata una catastrofe che ancora oggi divide il nostro popolo”. A imporla fu il governo britannico, per cercare di risolvere una volta per tutte la questione irlandese. Nel 1921 Londra tracciò i confini in modo del tutto arbitrario, mantenendo il controllo della zona industrializzata dell’isola e assicurando una maggioranza di due terzi ai protestanti. Ma invece di risolvere il problema lo incancrenì: lo stato dell’Irlanda del Nord degenerò subito nel caos e nella guerra, ritrovando la pace soltanto in tempi recenti, con l’Accordo del Venerdì Santo del 1998. Continua a leggere “Una sola Irlanda dopo cent’anni in solitudine”

Sentenza storica in Irlanda: “la polizia complice dei lealisti”

Avvenire, 17 dicembre 2021

Il gruppo musicale Miami Showband, vittima della strage del 31 luglio 1975

La sentenza pronunciata martedì scorso dall’Alta Corte di Belfast è destinata a passare alla storia, e potrebbe costituire un precedente per decine di casi simili relativi agli anni del conflitto anglo-irlandese. Per la prima volta un tribunale britannico ha condannato il ministero della Difesa di Sua Maestà e la polizia dell’Irlanda del Nord a risarcire le vittime di una strage riconoscendo implicitamente la collusione tra le forze di sicurezza e i paramilitari lealisti protestanti. I giudici hanno fissato un risarcimento complessivo pari a un milione e mezzo di sterline per i sopravvissuti e i familiari delle vittime di uno dei più noti ed efferati massacri di quegli anni, quello in cui il 31 luglio 1975 persero la vita tre membri del gruppo musicale irlandese Miami Showband. Continua a leggere “Sentenza storica in Irlanda: “la polizia complice dei lealisti””

1921, le due Irlande: una ferita lunga un secolo

Avvenire, 2 dicembre 2021

“Un grande scarabocchio sulla mappa dell’Irlanda”: così, negli anni ‘70, il poeta di Belfast Patrick Williams definì eloquentemente quel confine schizofrenico che cento anni fa, nel 1921, spaccò l’isola in due parti. Fu la soluzione individuata da Londra per cercare di porre fine ad anni di guerre anti-coloniali e per salvare l’ultimo brandello di un impero giunto al crepuscolo ma proprio com’era già successo in Palestina e sarebbe accaduto di lì a poco anche in India, le divisioni imposte dagli inglesi avrebbero incancrenito – non risolto – i problemi di quei territori. La spartizione dell’Irlanda fu il preludio di nuovi conflitti, poiché fin dalla sua nascita lo stato dell’Irlanda del Nord fu incentrato sulla pesante discriminazione della minoranza cattolica. Continua a leggere “1921, le due Irlande: una ferita lunga un secolo”