Speciale “Diario”: presentazione a Firenze

memoria09 Il numero speciale di “Diario” pubblicato in occasione del Giorno della Memoria (e tuttora in edicola) sarà presentato mercoledì 4 febbraio alle 18 presso la libreria Mel Bookstore di Firenze (via de’ Cerretani 16r, tel. 055287339).

Interverranno:

Silvano Sarti (presidente provinciale Anpi di Firenze)

Giovanni Gozzini (storico)

Massimo Rebotti (direttore di “Diario”)

Riccardo Michelucci (collaboratore di “Diario”)

Nove anni fa l’istituzione, per legge, della Giornata della Memoria in Italia, ricordo di quel 27 gennaio 1945 quando il campo di Auschwitz fu liberato. Ma quella legge è ancora attuale? Se lo chiede Diario, arrivato alla nona edizione del numero speciale della Memoria.
Tira un’aria di revisionismo della nostra storia: un segnale è la proposta di legge per equiparare partigiani e repubblichini. Sarà l’assalto finale alla memoria della Resistenza?
E quando per la prima volta in Italia si iniziò a parlare bene del Fascismo? Ci dovremmo poi aspettare anche una rivalutazione del «nazista buono», mero esecutore di ordini sbagliati?
Intanto nell’Europa dell’Est, a Budapest, si diffondono amnesie sullo sterminio degli ebrei e un crescente consenso tra i giovani accompagna una riedizione delle SS ungheresi.
Casi di memorie in giro per l’Italia. In una piazza di periferia di Roma è difficile mettere una corona d’alloro per un gruppo di partigiani fucilati; al contrario, vicino Modena, ex partigiani hanno lottato per impedire che la Casa del Popolo fosse rasa al suolo.
Viaggio tra le altre memorie: prove d’attentato nel vecchio Cile, l’ultimo desaparecido in Argentina, il processo impossibile ai Khmer rossi in Cambogia, l’enclave dei serbi in Kosovo, i muri ancora numerosi di Belfast dieci anni dopo la pace, gli eritrei a Milano e la paura della dittatura.

Un pensiero riguardo “Speciale “Diario”: presentazione a Firenze”

  1. Bello, questo numero, che ho comprato stamani, all’ultimo tuffo. Un sacco di articoli interessanti. Peccato che ho saputo solo ora della presentazione, sarei venuto a sentire.

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