Blinne, dall’Irlanda a Gaza in difesa delle vittime

Quando aveva appena dodici anni Blinne Ní Ghrálaigh trovò nella libreria di sua madre un opuscolo che mostrava la foto di una ragazza più o meno della sua età. Raccontava la storia di Majella O’Hare, una giovane studentessa irlandese che nel 1976 fu uccisa con un proiettile sparatole alla testa da un paracadutista britannico mentre stava camminando nelle vicinanze di un posto di blocco dell’esercito. “Le circostanze di quell’omicidio, la giovane età della vittima e il fatto che nessuno sia mai stato perseguito mi cambiarono la vita”, ha raccontato Ní Ghrálaigh qualche mese fa in un’intervista.

Quel giorno andò da sua madre in lacrime chiedendole come sia potuta accadere una cosa così orribile. “Fa’ la tua parte”, si sentì rispondere.
Alcuni giorni fa Blinne Ní Ghrálaigh ha parlato all’Aja, di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia a nome di un altro popolo colonizzato, sostenendo la causa del Sudafrica contro Israele per gli attacchi contro i civili a Gaza. L’ha fatto senza risparmiare alcun dettaglio, descrivendo l’operato di Israele come “il primo genocidio della storia raccontato in presa diretta dalle sue stesse vittime, nella disperata ma finora vana speranza che il mondo possa fare qualcosa”. Ha sottolineato che tutto ciò è consentito nonostante “la palese retorica genocida dei funzionari governativi e militari israeliani”. E ha osservato che negli ospedali di Gaza il personale ha dovuto coniare un nuovo acronimo: “WCNSF” (“wounded child, no surviving family”, ovvero bambino ferito, nessun familiare sopravvissuto”).
Blinne Ní Ghrálaigh è arrivata all’Aja con una brillante carriera alle spalle. Anni fa aveva lavorato all’inchiesta sulla Bloody Sunday di Derry, indagando sugli eventi del 30 gennaio 1972 (quando i soldati britannici uccisero civili disarmati durante una marcia per i diritti civili) e al caso di presunto genocidio presentato nel 2015 portato dalla Croazia contro la Serbia.
Il governo irlandese non ha sostenuto il Sudafrica nel ricorso contro Israele. Ma è stata lei, Blinne Ní Ghrálaigh, a portare avanti la lunga tradizione di solidarietà degli irlandesi con tutti i popoli soggiogati e oppressi.

4 pensieri riguardo “Blinne, dall’Irlanda a Gaza in difesa delle vittime”

    1. Questo articolo è una lezione magistrale di giornalismo.
      In un momento storico della nostra vita, dove il vero giornalismo che racconta la verità è ormai raro. Tu Riccardo sei andato alla radice, di un verdetto esplosivo, per trasmettere al lettore la convinzione, di chi ha fatto l’indagine sul genocidio, di aver fatto la cosa giusta.
      Blinne nella sua posizione di giudice alla Corte Internazionale di Giustizia “ ha fatto la sua parte “ perché crimini contro l’umanità non accadano più.
      Purtroppo Israele, dopo questa sentenza, prosegue il suo feroce massacro contro i civili di Gaza!. Grazie Riccardo.

      Grazie Riccardo.

  1. Non conoscevo la storia personale di Blinne Ní Ghrálaigh. “Fa’ la tua parte” le risponde la madre. Penso che valga per ognuno.
    Grazie Riccardo

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