Sabato 29 novembre a Brescia un convegno organizzato dall’ANPI accosterà questi due tragici eventi tuttora impuniti della nostra storia recente.
Quarant’anni di impunità e di omertà accomunano tragicamente due stragi di stato compiute nel cuore d’Europa nella primavera del 1974. Il 28 maggio di quell’anno si consuma la strage di piazza della Loggia, a Brescia, una delle peggiori atrocità compiute in Italia durante la cosiddetta strategia della tensione. Ma solo undici giorni prima, il 17 maggio, l’Irlanda è scossa dalla strage più sanguinosa della storia del conflitto anglo-irlandese, con tre autobombe che esplodono contemporaneamente a Dublino e nella cittadina di Monaghan, al confine con l’Irlanda del Nord, causando in totale 33 morti e centinaia di feriti.
Contrariamente a quello che si era abituati a sentire nei notiziari di quegli anni, in occasione dei frequenti attentati, non si tratta di un attentato dell’IRA. L’attentato viene compiuto (e sarà rivendicato molti anni dopo) da una milizia paramilitare filobritannica, anti-irlandese, decisa a far fallire il primo tentativo di processo di pace dall’inizio dei Troubles nel 1969.
Dal 1973 sono infatti in corso i negoziati di Sunningdale, con la partecipazione di Londra e dei rappresentanti politici moderati filoirlandesi e filobritannici (ma non dell’IRA). Nella primavera del 1974 le sei contee dell’Irlanda del Nord vengono paralizzate dallo sciopero generale indetto dagli unionisti filobritannici che non vogliono sentire parlare di dialoghi che possano portare a un avvicinamento delle Sei contee a Dublino.
Nel terzo giorno di questo lungo sciopero viene colpito il Sud dell’Irlanda, con 4 potenti autobombe che esplodono senza preavviso nell’ora di punta. La manovalanza viene fornita dal UVF, uno dei due principali gruppi armati antiirlandesi attivi nell’Irlanda del Nord dal 1966, ma molti elementi puntano fin da subito a una possibile collusione della polizia nordirlandese e dei servizi segreti britannici nell’azione.
Nel corso degli anni le indagini sugli attentati sono state ostacolate da una pervicace campagna di insabbiamento favorita da Londra, senza che Dublino facesse molto per rompere il muro dell’omertà.
I lavori di diverse commissioni d’inchiesta delle Camere irlandesi, le testimonianze emerse negli anni (anche da ex membri delle forze armate britanniche) lasciano pochi dubbi sul fatto che Londra fu direttamente o indirettamente coinvolta in questa azione.
Nonostante gli sforzi, tuttavia, nessuno è mai stato perseguito o condannato per gli attentati.
Partendo dalla coincidenza temporale di queste due terribili pagine della nostra storia recente, quella di piazza della Loggia e quelle di Dublino e Monaghan, l’Anpi di Brescia ha organizzato nella città lombarda un convegno per sabato 29 novembre che intende riflettere sui possibili elementi in comune fra due operazioni stragistiche così lontane geograficamente e per contesto storico-politico.
Due importanti elementi sembrano avvicinare queste due storie: l’impunità che accomuna le due stragi, con il seguito di una lunga ricerca della verità da parte delle famiglie delle vittime; e la strategia della tensione. Formula, quest’ultima, tipicamente italiana, ma perfettamente applicabile all’operazione di Dublino/Monaghan, chiaramente pianificata per far affondare il processo di pace di Sunningdale.
L’iniziativa, organizzata dall’Anpi di Brescia e intitolata “Stragi politiche e violenza. Uno sguardo internazionale. Maggio 1974: i casi di Piazza della Loggia e dell’operazione stragista di Dublino e Monaghan” si terrà per l’intera mattinata di sabato 29 novembre al teatro di S. Afra (vicolo dell’Ortaglia 6).
È rivolto agli studenti delle scuole ma è aperto a tutta la cittadinanza. Tra i relatori ci saranno esperti italiani e irlandesi