Salvare i lager dal tarlo della retorica, non coltivare il sentimento facile delle “gite scolastiche”, ma incrementare la conoscenza, insegnare a vedere follia e orrore
(di Giovanni Tesio, da “La Stampa” del 22 gennaio 2011)
Perché la memoria? Perché Auschwitz? Per rispondere a questi interrogativi mai esausti, niente di più tempestivo che Visitare Auschwitz, un libro che esce da Marsilio (pp. 340, euro 18) e che nasce in forma di guida dall’officina di due studiosi e divulgatori della Shoah come Carlo Saletti e Frediano Sessi. Meno noto Saletti, anche se il suo nome corre tra i cultori della materia – da solo e in compagnia – in libri come Il cinema di fronte ad Auschwitz, La voce dei sommersi, Testimoni della catastrofe. Più noto Sessi, che ha portato in Italia per Einaudi l’edizione definitiva del Diario di Anna Frank, ha curato l’edizione del Diario di David Sierakowiak, ha pubblicato da Rizzoli un precedente e grosso «invito» ad Auschwitz, ha tradotto l’opera di Raul Hilberg, La distruzione degli ebrei d’Europa, ha scritto per ragazzi e per adulti, ha frugato angoli bui e riposti della storia d’Italia, cercando di portare a galla una verità che sfugge a tutti gli usi meramente strumentali. E infine, lavorando perché la Shoah non venga dimenticata, si è interrogato sul valore della memoria, sulla sua natura complessa e problematica. Continua a leggere “Turisti ad Auschwitz?”