Ricordo di Enrico Pieri, predicatore laico dell’Europa unita

di Niccolò Rinaldi

Per l’Europa l’anno si conclude con una notizia apparentemente ai margini delle grandi questioni che tengono occupate le istituzioni comunitarie: il 10 dicembre ci ha lasciato Enrico Pieri. Una morte ritardata rispetto all’ora che scoccò per tutta la sua famiglia e per tutta Sant’Anna di Stazzema, il 19 agosto 1944, quando dei soldati tedeschi, guidati da alcuni fascisti “lassù” (il paese è uno di quei posti dove la strada finisce, dopo tanto inerpicarsi) massacrarono tutti. Cinquecentosessanta civili, più che altro donne, bambini e anziani, uccise così, per ragioni mai comprese. Lui si salvò per puro caso, rimanendo dietro la porta che un tedesco spalancò entrando, e mitragliando, in casa sua. A strage compiuta, restò completamente solo; aveva dieci anni.
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I bambini di Stazzema

stazzemaUn’immagine vale a volte più di mille parole. E i volti, gli sguardi e gli occhi dei superstiti di Sant’Anna di Stazzema, dove il 12 agosto 1944 i nazisti trucidarono 560 persone (tra cui molti anziani, donne e bambini), possono ancora insegnare molto, con il dolore di chi ha visto e si porta il peso ancora dentro. Oliviero Toscani si è prestato questa volta a un’iniziativa di grande valore storico, ritraendo i volti dei sopravvissuti, di chi c’era e ha portato addosso per tutta la vita il fardello straziante di quei giorni. La mostra “I bambini ricordano” su uno dei più gravi eccidi nazisti compiuti nel nostro paese durante la seconda guerra mondiale resterà visitabile fino al 15 febbraio nel palazzo comunale di Sant’Anna di Stazzema, in provincia di Lucca.