Il destino di Stanislav Markelov, il noto avvocato ammazzato nei giorni scorsi in una strada di Mosca, è lo stesso che capitò al legale irlandese Patrick Finucane, ucciso nella sua casa di Belfast esattamente 20 anni fa. In entrambi i casi la rabbia e l’impotenza sono direttamente proporzionali alla certezza dell’impunità dei mandanti degli omicidi. Se nel caso di Finucane – freddato davanti ai suoi familiari il 12 febbraio 1989 – è ormai accertato il coinvolgimento dello Stato britannico, per quanto riguarda Markelov ci sono per il momento solo sospetti, anche se pesanti. Era lui a seguire gran parte dei casi aperti in seguito alle indagini della compianta Anna Politkovskaya e a indagare sui gravi crimini commessi dall’esercito russe in Cecenia. Markelov difendeva, tra gli altri, i familiari di Elsa Kungaeva, la povera diciottenne cecena rapita, seviziata e uccisa dal colonnello Yuri Budanov, militare condannato nel 2000 a dieci anni di reclusione e incredibilmente liberato nei giorni scorsi per buona condotta. Con lui è stata uccisa in pieno giorno anche Anastasia Baburova, giovane giornalista impegnata in inchieste sulla rinascita di gruppi neo-nazi nella Russia putiniana.
Per ricordare la figura di Patrick Finucane nel ventesimo anniversario dell’omicidio, la Ong British Irish Rights Watch ha organizzato un importante convegno che si terrà sabato 14 febbraio al Trinity College di Dublino.