Srebrenica, negare il genocidio diventa reato

Il Parlamento della Federazione di Bosnia Erzegovina ha proclamato reato la negazione del genocidio di Srebrenica. Chiunque neghi che sul territorio della Bosnia sia stato commesso un genocidio durante l’ultimo conflitto armato sarà d’ora in poi perseguibile per legge e punito con una reclusione da tre mesi a tre anni. La proposta di legge del deputato Jasmin Duvnjak. È stata approvata dal parlamento bosniaco nonostante l’opposizione di alcuni deputati serbi. Intanto le associazioni e le organizzazioni musulmane della Bosnia-Erzegovina hanno dichiarato di voler celebrare ogni 9 gennaio (già giornata della Repubblica Srpska bosniaca), anche la Giornata in memoria del genocidio avvenuto ad opera dei serbi nei confronti della popolazione bosniaca di fede islamica. Tutte le associazioni infatti, con dichiarazioni congiunte, hanno comunicato i loro intenti allegando nelle richieste ufficiali per l’istituzione della giornata, le sentenze emesse dalla Corte internazionale di giustizia de L’Aja che certificano il genocidio commesso dall’esercito della Repubblica serba ai danni dei bosniaci.

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