Minacce di morte allo storico che denuncia i crimini croati

C’è uno storico italiano che sta rischiando la vita per le sue ricerche, per le sue denunce circostanziate, per i suoi libri. Circondato dal silenzio più totale. È Giacomo Scotti, anziano intellettuale originario della provincia di Napoli ma da tempo trapiantato in Croazia, dove da decenni porta avanti i suoi studi sulle foibe, sul regime di Tito e sulla ex Jugoslavia. Tra le sue opere più famose c’è Goli Otok. Ritorno dall’Isola Calva, il saggio del 1991 rivelò per la prima volta l’esistenza dell’isola dalmata che fu usata per anni come campo di concentramento e carcere politico per gli oppositori del socialismo jugoslavo. Ma non è per questo libro o per quelli sulle foibe che oggi Scotti appare nella lista nera dell’estrema destra croata, che senza troppi giri di parole lo minaccia di morte. È stato lui stesso, alcuni giorni fa, a denunciarlo in una lettera inviata al quotidiano di Trieste Il Piccolo: “la mia vita è in pericolo, il sito internet dell’estrema destra neoustascia croata hkv hr/hrvatski ha diffuso il 24 dicembre un articolo del periodico zagabrese Hrvatsko Slovo (Verbum Croaticum) nel quale vengo seppellito sotto una valanga di odio e mi si minaccia di ‘eliminazione’”. La “colpa” di Scotti risale a qualche anno fa, al 1996, quando uscì “Croazia-Operazione Tempesta”, il libro che denunciava i crimini compiuti dall’esercito croato di Tudjman nella Krajina: uccisioni di civili e incendi di case all’indomani della cosiddetta liberazione di quella regione abitata dai serbi. “È giunta l’ora di punire i nemici della Croazia”, recita il testo di minacce riportato dal sito internet croato, elencando poi alcuni nomi, tra cui quello dello storico italiano, definito “un traditore dei croati” e “un bastardo italo-serbo”. Che non si tratti di semplici farneticazioni o di parole al vuoto lo dimostra l’aggressione che Scotti subì nel 1997 a Fiume, quando alcuni uomini in uniforme mimetica cercarono di strangolarlo.
Emigrato in Istria dopo la Seconda guerra mondiale, Giacomo Scotti ha trascorso il resto della sua vita lavorando come giornalista e scrivendo anche numerosi testi di letteratura e poesia, ha sempre professato della tolleranza, della multiculturalità e della multi etnicità. Valori ritenuti tuttora scomodi anche nella Croazia che si appresta a entrare nell’Unione europea.
RM

Un pensiero riguardo “Minacce di morte allo storico che denuncia i crimini croati”

  1. Giacomo Scotti è un falsario della storia, a cominciare dal libro che contiene la frase ‘si ammazza troppo poco’ attribuita al generale Robotti; il genarale Robotti non ha mai pronunciaro quella frase che risulta solo in un dispaccio fra ufficiali e non ha valore di indicazioni tattiche; perciò Giacomo Scotti è il primo grande falsario della storia italiana sul confine orientale, segiuto poco dopo da Gianni Oliva. Vasco Vascon

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