La pace in Irlanda appartiene anche a Ted

kennedyadams

Edward “Ted” Kennedy, morto ieri a 77 anni, ha avuto un ruolo importante anche negli anni cruciali del processo di pace anglo-irlandese. Da sempre guardato con sospetto, quando non con odio, dagli inglesi e dagli unionisti dell’Ulster per il suo presunto sostegno finanziario nei confronti dell’I.R.A., l’ultimo grande vecchio della più famosa famiglia di irlandesi d’America non aveva mai fatto mistero delle sue simpatie politiche e aveva sempre creduto fermamente, fin dai primi anni ‘70, nella necessità di un ritiro dei contingenti militari britannici dall’Irlanda del Nord. Ma fu durante l’amministrazione Clinton che l’anziano senatore democratico spese fino in fondo tutta l’influenza politica del suo clan familiare, convincendo il presidente statunitense a far cessare la pluridecennale scomunica nei confronti del Sinn Fein e contribuendo a far finalmente accogliere Gerry Adams negli Stati Uniti. Un viaggio che durò un paio di settimane, quello di Adams nel settembre 1994, e che fu all’epoca contrastato con durezza dal Dipartimento di Stato di Washington, dall’Fbi e da gran parte dei politici statunitensi, oltre che dal governo di Londra. Il lasciapassare di Clinton alla fine arrivò, grazie anche al decisivo consiglio di Kennedy. Per l’I.R.A., da pochi giorni impegnata nel primo, difficile cessate il fuoco, si trattò di un passaggio politico importantissimo sulla strada della fine del conflitto armato.
RM