Il cartello “saldi per chiusura attività” ha fatto capolino, qualche giorno fa, sulla vetrina della storica libreria dell’università di Queen’s, a Belfast. Uno dei più prestigiosi punti di riferimento culturali della città chiuderà i battenti alla fine di agosto, dopo oltre mezzo secolo di onorata attività, affossato dalla concorrenza delle grandi catene e delle vendite su internet. A venir meno non sarà soltanto un luogo amato da bibliofili, studenti e letterati (il poeta Michael Longley l’ha definita “una notizia straziante”), ma si perderà per sempre anche un luogo della memoria del conflitto angloirlandese. La Bookshop at Queen’s sul viale dell’università è sempre stata infatti molto più di una semplice libreria: anche negli anni più bui della guerra è stata un’oasi di civiltà, un luogo dove cittadini, politici e membri di gruppi paramilitari dalle idee molto differenti tra loro potevano incontrarsi per caso e dialogare, almeno per una sera, in un’atmosfera distesa e conviviale.
RM