
Fu uno sterminio sotto gli occhi di tutti quello che permise ai militari argentini dopo il 24 marzo del 1976 di far sparire nei campi di concentramento migliaia di giovani oppositori, spartirsi i loro beni e sequestrare i loro figli. Sotto gli occhi delle democrazie occidentali. E dell´Urss, che appoggiò la dittatura di Jorge Rafael Videla perché aveva un disperato bisogno del suo grano, e costrinse i partiti fratelli – Pci compreso – a disinteressarsi del massacro in corso. Una indifferenza che i documenti trovati negli archivi nazionali britannici di Kew Gardens dal ricercatore Mario J. Cereghino rivelano in tutta la sua tragica dimensione. Riguardano le comunicazioni tra l´ambasciata a Buenos Aires e il Foreign Office fra il ‘77 e il ‘79. Oggi, dopo l´annullamento delle leggi di amnistia e indulto per i militari coinvolti nella “guerra sporca”, e la riapertura dei processi, possono contribuire, insieme a quelli conservati negli Stati Uniti, alla ricerca della verità sul numero delle vittime e sull´identità dei neonati sottratti ai genitori desaparecidos. Continua a leggere ““Vietato parlare dei desaparecidos”. Le carte segrete che accusano Londra”