Il venerdì di Repubblica, 20 agosto 2021
È bastato che la banca centrale di Zagabria annunciasse l’intenzione di stampare il volto di Nikola Tesla sulle future monete in euro per riaccendere l’antica diatriba con Belgrado sulla ‘paternità’ di uno dei più geniali inventori del ventesimo secolo. Un tempo a contenderselo erano i nazionalisti serbi e croati a suon di azioni dimostrative e statue abbattute. Oggi – segno dei tempi – sono invece i governi e le rispettive banche centrali. La Croazia si sta preparando a entrare nell’eurozona nel 2023 e circa 50mila cittadini croati hanno partecipato a un sondaggio online per scegliere i simboli da inserire sulle monete che in futuro sostituiranno la kuna, la vecchia divisa nazionale. Poiché uno dei simboli più votati è risultato proprio quello che riproduce il volto baffuto di Nikola Tesla, la banca centrale croata ha annunciato che lo scienziato comparirà sulle monete da 50, da 20 e da 10 centesimi. Ma i media e gli ambienti filo-governativi serbi hanno gridato allo scandalo, accusando Zagabria di voler usurpare un loro eroe nazionale. Un’altra banca centrale – quella di Belgrado – ha annunciato che per impedirlo intraprenderà “ogni azione opportuna” a Bruxelles. Senza specificare quali. Continua a leggere “Nikola Tesla, il conio della discordia”